Rovering to success: Roverismo

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Tale domanda di senso trova risposta nel semplice fatto che avevo del materiale di mia produzione personale da condividere col resto del mondo. Avevo 15 anni quando andai con le mie gambe a compare il libro che, da giovane rover, lessi per intero un paio di volte, tornandoci in seguito a più riprese.

Dopo aver consumato la prima rilegatura, un'estate pensai di trascriverne i passi più belli con qualche mio appunto. Ora pubblico il tutto senza cambiare una virgola rispetto alla redazione di anni or sono.

Rendere liberamente fruibile il risultato di tanta mia passione, è per me un tributo al B.-P. che me la suscitò; senza riferimenti a sigle che possano appropriarsi del lavoro di mia fattura.

Il tema grafico oggettivamente non c’entra niente, perché ha invece un valore personale. Mi è parso infatti che rappresentasse bene l’aneddoto “tutto a posto e niente in ordine”, tipo il soggiorno dell'autore di Sherlock Holmes che figurava le scene del crimine in casa per ambientarci i suoi gialli.

Guida alla lettura

Nonostante i cinquant’anni suonati della prefazione di Fausto Catani, la trovo ancora esauriente a presentare il testo, attingendole concisamente. Il “Rovering to Success” (titolo originale) di B.-P. si rivolge direttamente al giovane che, nell’ultima fase dell’adolescenza, si prepara con maturità ad affrontare i problemi del suo avvenire. «Una voce amichevole gli giunge attraverso le pagine del volume, al fine immediato di dissipare quel tanto di angoscia che l’ignoto produce e che ingigantisce soprattutto agli occhi dei giovani il mistero della vita; ed a quello successivo, di indicare un modo semplice, ed alla sua portata, di affrontare gli scogli della vita ed affrontarli con successo, conquistando nientemeno che la… felicità». Dunque non un manuale di metodo come il “Manuale dei Lupetti” o lo “Scautismo per Ragazzi”, bensì un colloquio personale con il giovane.

In questo libro, più che altri, BP segue uno stile di conversazione con il lettore, in certe parti, molto accentuato, con ricorrenti impennate letterarie e a volte umoristiche. A riguardo della morfosintassi, a distanza di quasi un secolo dalla stesura è facile trovare qualche difficoltà nella lettura. Ciò soprattutto per un uso della punteggiatura incostante, a tratti ricco e in altre parti assente; per una sintassi caratterizzata da periodi mediamente lunghi e capoversi solitamente brevi; per un’articolazione del linguaggio, in certe parti, poco discorsiva. Và anche detto che Baden-Powell non era uno scrittore di professione... E infine non è da sottovalutare il passaggio della traduzione dall’inglese all’italiano.

La presente raccolta delle citazioni più significative, si profila come un saggio, spoglio quasi del tutto delle parti più narrative ed esemplificative, che dà maggior rilievo alle sequenze riflessive e descrittive dell’opera. Il lavoro di comprensione del testo è facilitato dai concisi e obbiettivi commenti che precedono ogni passo e permettono di seguire un filo conduttore nel discorso e nel pensiero portati avanti dall’autore.

Il presente “ipertesto” auspica la lettura del testo intero e vuole essere una raccolta dei passi più rilevanti sia per comodità d’uso all’occasione, sia per abbracciare in uno sguardo d’insieme i contenuti, per comprendere lo spirito Rover e l’intento originario del metodo.

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