IV scoglio



Cucù e ciarlatani


Nel quarto scoglio sui Cucù e Ciarlatani introduce il discorso descrivendo l’odiosa etologia del cucù, un uccello-parassita mangiapane a tradimento. Nonostante il valore marginale che abbia nel discorso, leggere questo passo da un’idea del senso e lo spirito del messaggio.

Non hai mai osservato un cuculo al lavoro? Esso ha qualcosa dello sfruttatore e del comunista ad un tempo. Quando la femmina vuol deporre le uova, non si dà pena di costruire un nido; va a cercare quello di un altro uccello, scegliendo di preferenza quello dell’allodola piccola ed inoffensiva. Appena ne trova uno vi si ficca dentro, senza darsi pensiero delle proteste del proprietario. Essa prende col becco una delle uova dell’allodola e al posto di quello depone il proprio; poi vola su un albero vicino e mangia l’uovo rubato. La timida allodola accetta remissivamente l’imposizione e fa tutto il lavoro di covare l’uovo del cuculo con i suoi. Il risultato è un uccelletto grosso e brutto che, ancor prima d’aver aperto gli occhi, malmena i suoi compagni di nido e finisce col gettarli tutti a terra uno a uno, finché non ha il nido per sé e il cibo che gli portano i genitori allodole ecc.
Tutti conosciamo la voce inesistente con la quale il cucù va intorno, proclamandosi superiore a tutti gli altri uccelli.
Ma non è solo nella vita degli uccelli che succede così: ci sono pure i cucù umani.

Spiega di seguito il parallelo con l’uomo e cosa intende per “cucù umani”.

L’uomo cucù è generalmente una persona piena di sussiego che vede in una questione solamente il proprio punto di vista e mai quello degli altri. E’ un uomo il cui interesse è concentrato tutto su se stesso, che ogni cosa al mondo vuole a modo suo; approfitta del lavoro della gente più umile a suo vantaggio e cerca di spingere  fuori quanti potrebbero impedirgli di ottenere ciò che vuole. L’uomo cucù si presenta sotto diversi aspetti: l’originale, il parlatore politico, l’intellettualoide, lo snob, ed altri estremisti.
Questi cucù presentano un doppio pericolo. Anzitutto che tu possa essere indotto a seguirli; poi che tu rischi di diventare uno  di loro.

Con la sua tipica parlata BP presenta un campionario di esempi per far comprendere al lettore a cosa si riferisce, così da poter avviare una riflessione ognuno secondo la propria esperienza.
Riportiamo un breve brano in cui narra simpaticamente di una sua uscita al mercato.

Di fatto cercavo semplicemente un candeliere di ottone per il mio caminetto. Ancora un po’ e mi sarei lasciato incastrare dal lotto n. 4. Esso non aveva nulla a che vedere con i candelieri, ma fui semplicemente ipnotizzato dal banditore e concorsi all’asta. Il lotto non aveva nulla di più vicino a quel che cercavo di una vecchia sella, una lima ed un busto da donna in parte liso.
Ma era tale il potere di quell’imbonitore che la scampai per un pelo, per incappare un po’ in là in un altro uomo suadente che vendeva un paio di tendine di merletto. E qui di nuovo rischiai di cascarci non perché io ne avessi bisogno, ma perché quello diceva che aveva un fretta incredibile, e che aveva imballato tutto per partire, e quella roba gli era rimasta fuori per caso e preferiva venderla per quello che gli si offriva piuttosto che riaprire i suoi fagotti. Ma egli aveva fretta, stava per partire, un minuto ancora e questa meravigliosa occasione sarebbe sfumata.
Fortunatamente riuscii a scomparire anch’io, ma nella direzione opposta. Ripassando per caso di là un’ora dopo, lo ritrovai nello stesso posto sempre a vedere le sue tendine, come frittelle calde, perchè aveva una fretta dannata e incitava la gente a concludere anch’essa rapidamente quest’affare… salvo poi pentirsene con calma più tardi.

Si rilega, quindi, all’esempio per passare ad affrontare lo scoglio.
Prima parlando dei persuasori.

Ebbene succede esattamente la stessa cosa con un buon oratore politico dalla voce possente; con il dono della parlantina metterà nel sacco di colpo un’intera folla di giovani trasecolati e con la bocca spalancata, i quali non si sono mai curati di documentarsi sull’altro aspetto della questione sulla quale ora lui sdottoreggia. Non ha che da scuoterli che cadono tutti come prugne mature; eccoli partiti ad imparare The red flag, o By Jingo, if we do [un canto rivoluzionario e nazionalista] o secondo che quello predichi un comunismo di un rosso acceso o un imperialismo aggressivo.
Egli ipnotizza tutta la massa. Ma non può magnetizzare il singolo individuo che non intende lasciarsi trascinare dalla folla.
L’oratore non è l’unico ad accalappiare gli ascoltatori irriflessivi; vi sono anche gli scrittori. Quando una cosa è stampata, in qualche modo si viene indotti a pensare che debba essere vera. Tu accetti naturalmente come vangelo quanto leggi nei giornali, fino a quando non cominci ad indagare e vieni a sapere che si tratta dell’opinione di un sol uomo il quale scrive per guadagnarsi il pane o per sostenere un certo punto di vista.

E sui “cucù ambiziosi” dice:

L’ambizione di fare il bene è la sola che conta e che aiuta nel cammino verso la felicità.
Ma l’ambizione personale d’essere considerati come individui superiori od eccezionali forma dei presuntuosi.

Non si sofferma sugli estremisti, sono più esplicative le illustrazioni di sua fattura, con didascalia, rappresentanti un’“altalena” con John Bull (personificazione dell’Inghilterra e dell’inglese) al centro e altri uomini seduti agli estremi. Nel disegno successivo si raffigurano gli stessi soggetti, solo che due sono caduti per terra e John Bull balla in piedi sull’altalena.

Ecco le opinioni estremiste che le persone sono solite propinarci ai lati opposti dell’altalena. Sono i cucù che fanno rumore nel mondo e attirano così l’attenzione della massa degli uccelli.
Ma fortunatamente per la nazione, a metà strada tra gli estremisti c’é un gran numero di persone posate e di buon senso che, anche se non alzano la voce, pensano pacatamente per loro conto: operai sensati, datori di lavoro piedi di umanità, benefattori dediti alla causa pubblica; in altri termini, un gruppo di cittadini pronti a giocare un gioco leale, pronti ad una reciproca tolleranza per il bene di tutti. E’ questo solido elemento che serve a mantenere l’equilibrio tra i due estremi.

Esprime il suo parere sulle libertà fondamentali.

 La libertà individuale è giusta fin tanto che non lede il bene della comunità nel suo insieme. E’ bene che ogni individuo abbia le sue opinioni, ma deve pur esserci un qualche limite. […]
Noi tutti vogliamo assicurare ad ogni essere umano messo da Dio in questo mondo una buona possibilità di godere la vita traendone il meglio, senza essere svantaggiati fin dall’inizio da un povertà causata dagli uomini. Ma non sarà il lavoro dei cucù che metterà fine a tutto ciò e nemmeno tutte le leggi che il Parlamento può approvare. E’ una questione di buona volontà e di collaborazione da parte di tutte le classi sociali per aiutare i nostri fratelli meno favoriti dalla sorte ad uscire dalle strettezze, principalmente dando loro una formazione appropriata della loro personalità tale che permetta loro di farsi una posizione.
Se uno si sente spinto ad esprimere i propri pensieri e le proprie idee in versi o in prosa, o con discorsi, o ancora con la pittura o la scultura, bisogna assolutamente lasciarlo fare. Vorrei solamente suggerire di non lasciarsi tentare, come fanno molti, dagli estremismi prima di aver visto un po’ di mondo. Sapere bene esprimere se stessi è una virtù, ed una virtù del tipo più alto. […]
Che usi i suoi talenti a vantaggio degli altri piuttosto che di se stesso, allora egli compirà opera grata a Dio, non sarà un ciarlatano e scoprirà che cosa significa la vera felicità.

Fra le cose degne di nota, perché non riguardanti solo l’Inghilterra di allora, troviamo il saccente espansivo. Sotto questo paragrafo BP espone la sua opinione su altri persuasori più eloquenti.

Il saccente espansivo è uno che si compiace di “effusioni”. Per effusioni intendo qualcosa che tu tiri fuori, ritenendolo brillante, ma che non è il risultato di conoscenza né di esperienza. Può trattarsi di conversazioni, può trattarsi di poesia o di prosa. Sapersi esprimere è una buona cosa, ma quando prorompe in un’effusione…  beh, troppo spesso va alla testa e la rigonfia.
Gli uomini politici, specialmente quelli che hanno idee molto pronunziate, disilludono i loro primi seguaci man mano che invecchiano. La ragione di ciò sta nel fatto che nel frattempo essi hanno imparato molto, l’esperienza ha ampliato il loro modo di vedere le cose, ed hanno compreso la grande verità che ogni problema ha più di un solo aspetto. 

In ragione di ciò esemplifica, secondo la sua esperienza, come le idee cambino crescendo.
Quando ero giovane mi venivano delle idee stupende; e le annotavo con un fervore poetico che sentivo come ispirazione. In fede mia, quali bestialità, quando le rilessi più tardi! Ho appena ricevuto una lettera di otto pagine da un giovane che evidentemente è in questa fase.
Di che… Beh, è difficile sapere di che cosa parla quando scrive: “Le persone come me hanno sofferto poiché esse vedevano nello spirito dello scautismo una religione e una poesia di gran lunga più dinamiche di miriadi di discorsi dorati, di promesse e di leggi, e perché essi erano pronti a seguirla oltre le valli spinose della convenzione e sul mare scatenato dell’intolleranza e della mancanza di fantasia che si stende, tutto onde e schiuma, da un sponda all’altra della banale psicologia della folla”.
Bello!
Mi ricorda il grande poeta Browning [Robert Browning, 1812-1889], quando gli venne chiesto che cosa avesse voluto dire esattamente in uno dei suoi poemi, egli rispose “Quando ho scritto quel poema, sapevo bene cosa volesse dire. E anche Dio lo sapeva. Ora Dio solo lo sa”.

Invita ad un’“Autoeducazione”.

L’educazione è una grande salvaguardia; e per educazione non intendo un più alto rendimento scolastico, ma un’educazione della mente e dell’anima. L’educazione della mente ti permette di sfuggire al pericolo; l’educazione dell’anima ti solleva molto al di sopra di esso. Se amplierai la tua mente acquistando più ampie nozioni attraverso viaggi e letture, imparando dalle esperienze degli altri e dallo studio della natura sarai al sicuro contro i richiami del cucù; e se aprirai l’anima dandoti ideali più alti, e donando agli altri la tua simpatia, fatta di buona volontà e di disponibilità, non diverrai mai un cucù, o uno che guardi agli altri con sufficienza, ma ti troverai ad essere un uomo migliore e più felice.

Invita anche alla lettura.

Grazie ai tuoi libri attorno a te disponi di un potere magico. […]
In qualsiasi momento puoi allontanarti e viaggiare fino nelle terre più lontane, tuffarti nella storia di altri tempi, avere a tua disposizione le meraviglie della scienza, dilettarti con belle storie e contemplare la bellezza del pensiero attraverso la poesia.
I libri sono i migliori amici che l’uomo possa avere.

Ma quando leggi, leggi, non sfogliare; e se leggendo studi, cioè, se cerchi con cura nella tua mente il significato di quello che leggi, questo rimane in te più a lungo e sarà in definitava per te tanto più utile.
Se leggi con l’intenzione di ricordare, ricorderai certamente.

N.B. “La foresta” di Stewart White e “La strada amica” di Grayson sono buoni libri nella linea del Roverismo.

“Saper ascoltare”. Riportato integralmente.

Adesso però, dopo tutti questi discorsi sui discorsi, ricordati sempre che saper tacere è un grande arte ed ha un grande valore. Spesso ti senti spinto ad entrare con le tue idee in una discussione; ma generalmente è meglio starsene tranquilli e lasciare che gli altri si dimenino. In questo modo imparerai. Chi chiacchiera svela se stesso al silenzioso osservatore. In tutti i comitati ci sono sempre quelli che non fanno che parlare e che non ottengono che scarsa attenzione.
E’ l’uomo silenzioso, quello che parla soltanto quando ha qualche cosa di veramente importante da dire, quello che viene ascoltato dagli altri.
E’ per loro la Sfinge.
“Sono gli uomini silenziosi che fanno le cose”.

“Il viaggio come educazione”. E’ più che vero che conoscere concretamente da vicino culture diverse dalla propria ha un altissima valenza formativa. Anche questo principio sostenuto da BP troverà, come altri, un suo posto nel metodo Rover.

Anche se uno non ha la possibilità di andare all’estero c’è sempre tanto da veder nel proprio paese, e si possono scoprire molti aspetti della vita anche viaggiando in bicicletta o persino a piedi. Nella tua stessa città o nei dintorni, se non puoi andare più lontano, vi sono certo dei segni dell’antica storia del luogo e gente le cui esperienze sono meritevoli di essere ascoltate. Un viaggio di questo tipo, se fatto coll’intenzione di osservare e di scoprire tutto quello che puoi riguardo agli uomini e alle cose, ti farà fare un passo innanzi prezioso lungo il cammino della tua formazione.

Dulcis in fundo anticipa qualcosa del Servizio con due paragrafi.

Mentre stai formandoti un carattere ed una capacità di agire, fa sempre in modo che il tuo scopo sia di conseguire non solo una posizione o una prospettiva per te stesso, ma anche il potere di fare qualcosa per gli altri, per la comunità. Una volta che tu ti sia posto in una posizione che ti permetta di rendere servizio agli altri, sei salito sul gradino più alto della scala che porta al vero successo, cioè la Felicità.
Il Servizio non include soltanto le piccole buone azioni personali di cortesia e gentilezza verso gli altri; sono cose belle e buone queste; sono ciò che ogni Scout compie ogni giorno; ma io intendo qualche cosa di più nobile e grande: il servizio come cittadino del tuo paese.

Di qui in poi fa educazione civica e puro patriottismo inglese. Tratta prima del “Governo nazionale”, esprime la sua opinione circa il partito laburista, loda il parlamento inglese come il più funzionale e invidiato del mondo, osanna il Re e il Commonwealth, si guarda dalla minaccia del nazionalismo e infine invita i futuri cittadini a svolgere la carriera nella pubblica amministrazione (“il bene più alto per la comunità”) al fine di rendersi utili agli altri.
Ma in tanta manifestazione di amor patrio ciò che attira l’attenzione è la presentazione, con dell’autocritica, dei due aspetti della “questione imperiale”, che lo coinvolge in prima persona.

L’Impero Britannico è una istituzione basata sulla presunzione.
E’ stato fondato sulla razzia di terre conquistate con la violenza da avventurieri fin da tempi antichi. La sola ragione per cu non possediamo la più ricca parte del mondo, il Sud America, è che per quanto avessimo fatto un disonestissimo tentativo di impadronircene, ne fummo gettati fuori dai risoluti coloni che preferivano governarsi da sé.
Altrettanto accadde nel Nord America.
Dappertutto noi strappammo con la forza la terra agli indigeni e ci stabilimmo come dominatori, e sviluppammo la nostra ricchezza e i nostri commerci a loro spese.
Noi abbiamo il tronfio spirito di commercio aggressivo, che si espresse pochi annida in questa canzone popolare piena di arroganza: “Non vogliamo combattere. Ma, per Giove, se dovessimo farlo abbiamo navi, abbiamo uomini, abbiamo anche denaro!”.
Questo è lo spirito militarista che è sfruttato dalle classi capitaliste per continuare a far bollire la loro pentola, conquistandosi nuovi mercati.

Se può essere una scusante, la razzia delle terre non è prerogativa solo dei Britanni. Roma, Cartagine, il Portogallo, la Spagna l’Olanda ecc. al tempo loro sono state ugualmente conquistatrici. Era questo il modo di fare a quei tempi. Se la forza, o anche la brutalità, sono state impiegate, generalmente furono alla fine controbilanciate dai benefici in favore dei paesi e dei popoli conquistati.
Nel caso delle colonie britanniche noi abbiamo espiato almeno in parte e il nostro dominio coloniale è durato perché il dominio britannico è stato in genere umano e ha portato una maggiore pace e prosperità sia agli indigeni che ai colonizzatori. La soppressione del commercio degli schiavi da parte degli inglesi costò al paese grandi somme di denaro senza nessun interesse materiale, e fu compiuto unicamente per spirito di umanità.